Il colore dell'erba, il primo film che si può vedere a occhi chiusi

Proseguendo il suo tour in giro per l'Italia, arriva a Roma l'11luglio Il Colore dell’Erba di Juliane Biasi Hendel, il delicato road movie su due giovanissime amiche non vedenti prodotto da Indyca assieme a Kuraj, con il sostegno del Mibact, di Trentino Film Commission, Piemonte Doc Film Fund e Rai 3 (Doc 3) e con il patrocinio dell’UICI – Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti.

Il colore dell’erba è il primo film concepito per essere visibile “a occhi chiusi” offrendo un’esperienza sensoriale unica grazie alla costruzione di un vero e proprio “paesaggio sonoro”. 

L’opera si avvale del contributo speciale del sound designer Mirco Mencacci, istituzione nel mondo del sonoro, già collaboratore di Marco Tullio Giordana, Ferzan Ozpetek, e Michelangelo Antonioni. Mencacci ha creato assieme alla regista, il team Indyca e a Niki La Rosa, compositore delle musiche, un universo sonoro che riproponesse il mondo delle sue giovani protagoniste e che, per la prima volta al cinema, permette di unire nella visione persone vedenti e non vedenti.

La regista ha invitato infatti gli spettatori vedenti ad assistere al film bendati con non poche sorprese da parte di chi ha già accettato la sfida. La Biasi Hendel sarà presente in sala lunedì 12 luglio assieme al sound designer Mirko Mencacci per raccontare a fine proiezione la particolare costruzione dell’opera.

Le protagoniste mostrano come la “paura del buio” riguarda tutti” spiega la Biasi Hendele il film restituisce questa universalità anche da un punto di vista formale

Frutto di un lavoro di oltre quattro anni, Il Colore dell’Erba racconta la storia vera di Giorgia e Giona, due giovanissime ragazze non vedenti in cammino verso l’indipendenza. Non possono vedere ciò che le circonda, ma le paure, le emozioni, gli impegni che la vita impone sono eguali a quelle di tutti i loro coetanei. Una passeggiata da sole fino a un lago diventa una sfida appassionata che le porta a misurarsi con se stesse ed è metafora dell’adolescenza, età rivoluzionaria e delicata in cui si lascia per la prima volta l’uscio di casa per affrontare il mondo in modo indipendente.

Mi piace scoprire nuovi mondi e anche l’adolescenza lo è” afferma la regista “E’ un’età in cui la paura dell’ignoto invade e al tempo stesso spinge a conoscere il mondo. Giorgia e Giona diventano un esempio vivente di come questa paura possa essere affrontata, qualunque sia la sfida, per riscoprirsi ancora più forti

L'immagine della locandina creata dal grafico Daniele Catalli, è un'altra particolarità di questo progetto sperimentale: vera e propria opera artistica tridimensionale realizzata in edizione limitata e ora in vendita, è stata pensata per rivoluzionare il concetto di immagine permettendo al pubblico di interagirvi.

L’idea è stata fortemente sostenuta da Indyca che per Il colore dell’erba cura anche la distribuzione e che, fin dalla sua fondazione, ha sviluppato progetti con un approccio sperimentale specializzandosi in film d’autore e documentari creativi.