XXXVII Fantafestival: il pre-finale tra mafia, Il fascino dell’insolito e i trent’anni de La croce dalle sette pietre

Con Sabato 25 Novembre si è giunti alla quarta e penultima giornata della trentasettesima edizione del Fantafestival di Roma – Mostra Internazionale del Film di Fantascienza e del Fantastico, che chiuderà la sera del 26 Novembre 2017 presso la Multisala Savoy. Penultima giornata che, in compagnia del musicista Detto Mariano, per i fan dell’animazione e dei robot giapponesi ha ospitato la presentazione del Gundam Italian Club, ma soltando dopo la proiezione del mafia movie in salsa commedia Sharkskin, comprendente nel cast il compianto Don Calfa de Il ritorno dei morti viventi e diretto dal famoso title designer hollywoodiano Dan Perri (ospite alla manifestazione), e dello spagnolo Matar a Dios, concepito a quattro mani da Caye Casas e Albert Pintó. Provvisto di uno sguardo in parte rivolto al cinema di Álex de la Iglesia, un miscuglio di grotteschi personaggi e vicenda fantastica dai toni horror incentrato su una stramba famiglia che, in procinto di festeggiare il Capodanno, vede presentarsi alla propria porta un barbuto vagabondo che dichiara di essere Dio, arrivato per giudicare l’umanità prossima alla fine. 

Un miscuglio non privo di una spruzzata di splatter, come pure l’italiano The antithesis di Francesco Mirabelli, evidente omaggio ai lavori di Dario Argento e, soprattutto, a Quella villa accanto al cimitero di Lucio Fulci, presentato in sala dall’autore insieme ad alcune delle protagoniste, tra cui la Marina Loi che interpretò nel 1988 Zombi 3.

Mentre, al di là del cortometraggio Scendere di Giovanni Bufalini, la serata si è svolta all’insegna della nostalgia con due importanti appuntamenti: il primo, alla presenza dello scrittore, sceneggiatore e regista Biagio Proietti, dedicato alla serie tv dei primi anni Ottanta Il fascino dell’insolito, di cui sono stati proiettati gli episodi Storia senza parole e La casa della follia, il secondo mirato a festeggiare i trent’anni de La croce dalle sette pietre di Marco Antonio Andolfi, ovvero Il lupo mannaro contro la camorra, datato 1987 e da sempre giudicato uno dei peggiori film horror della storia del cinema tricolore.

Un autentico classico del “brutto ma divertente” presentato dal regista stesso e che, seguìto dalla tarda continuazione in mediometarggio Riecco Aborym!, del 2007, ha deliziato un pubblico che ha avuto modo di tornare a sperimentare la divertita e urlata atmosfera tipica dei migliori momenti di un Fantafestival che si rispetti. 

Leggi anche:
Apertura con la bambola assassina Chucky e il trash director Andrea Marfori per il XXXVII Fantafestival
XXXVII Fantafestival: il nuovo e vecchio genere italiano hanno dominato la seconda giornata
XXXVII Fantafestival: Godzilla, fantascienza israeliana e fumetti per la terza giornata
37° Fantafestival: i vincitori del Pipistrello d’oro e gli eventi dell'ultima giornata